Secondo un recentissimo studio condotto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, pubblicato il 26/05/2020, l’angolazione dell’asteroide che portò all’estinzione dei dinosauri quando colpì la Terra fu la più “mortale” possibile.
Dalle simulazioni sviluppate si mostra che l’impatto è avvenuto con un’angolazione di circa 60 gradi al largo della costa del Messico.

Essendo l’angolazione dell’asteroide molto ripida rispetto all’orizzonte, questo ha provocato l’espulsione di un’enorme quantità di gas e detriti nell’atmosfera, causando il cambiamento del cilma e la successiva estinzione dei dinosauri.
L’impatto provocò l’innalzamento dei strati superficiali di zolfo andando ad impedire il passaggio della luce solare. Questo provocò lo svilupparsi di una condizione infernale che fu la vera artefice dell’estinzione.
Come si è riusciti a capire l’angolazione dell’asteroide che ha estinto i dinosauri?
Per ottenerlo si sono dovuti utilizzare tantissimi dati geofisici prelevati dal sito dell’impatto, conosciuto come Chicxulub, un cratere con un diametro di più di 200 km.
Tra i tanti dati prelevati alcuni in particolare hanno influenzato molto i risultati finali e parliamo di campioni di rocce estratti dal sottosuolo del cratere. Questi ultimi dati hanno permesso di capire molte informazioni circa il come l’impatto sia avvenuto.
“Dai 45 ai 60 gradi, l’impatto è veramente efficiente a vaporizzare ed espellere detriti ad alte altitudini. Se l’impatto fosse avenuto con un angolo minore o maggiore, le conseguenze sull’atmosfera e sui cambiamenti climatici, sarebbero state significativamente inferiori.” spiega il Prof Gareth Collins dell’Imperial College di Londra.
Parlando di estinzioni, mi viene da pensare a quel tentativo di estinguere le zanzare, che però le ha invece rese più forti…
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