Domanda insolita riguarda la possibilità di ruttare nello spazio. Tuttavia, anche in questo pensiero c’è della scienza. Vediamo insieme cosa succederebbe qualora ci trovassimo nello spazio e volessimo liberarci dell’aria in corpo.
Cosa accadrebbe se ruttassimo nello spazio?
Di solito, quando ruttiamo, l’aria va in alto e il contenuto dello stomaco resta in basso. Nello spazio però, data l’assenza di gravità, si è privi di un significativo peso; essenziale per l’ordine delle cose. A tal punto è facile immaginare che, all’aprirsi della ”bocca dello stomaco”, ad uscire non sarà solo l’aria. Cosa accorderebbe, quindi, se decidessimo di ruttare nello spazio?
A spiegarlo è l’astronauta canadese Chris Hadfield sul suo profilo Twitter «se rutti è come se ti vomitassi in bocca. Quindi, indovinate dove finisce tutta l’aria deglutita?».
L’aria in un modo o nell’altro deve uscire dal nostro corpo e per farlo esistono solo due vie… sopra o sotto.
Per fortuna, sulla stazione spaziale sono presenti dei filtri che non solo impediscono agli astronauti di essere soffocati dalla propria CO2 prodotta, ma permettono anche l’assorbimento dell’aria indesiderata.
Come si fa a ruttare nello spazio?
Esiste però un modo di ruttare in tutta tranquillità, ovvero creando una gravità temporanea! Può sembrare assurdo, ma è possibile e a dimostrarlo è stato l’astronauta Jim Newman, che spingendo le gambe su di una parete, è riuscito a creare una falsa gravità temporanea.
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Interessante..
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