Uno dei miti più diffusi sul cibo è proprio quello della sua contaminazione dopo i primi secondi di contatto con il pavimento. Molti l’avranno sentito enunciare almeno una volta, ma il dubbio della sua veridicità è sempre stata presente nella mente dei più curiosi.
Per tale ragione è opportuno ascoltare chi di mestiere ne sa più di noi. A farlo è il dottor Jorge Parada, direttore medico del programma di prevenzione e controllo delle infezioni della Loyola University Health System. «Un elemento caduto viene immediatamente contaminato e non può realmente essere disinfettato. – spiega Parada nel comunicato UHS – Quando si tratta di folklore, la “regola dei cinque secondi” dovrebbe essere sostituita con la regola “in caso di dubbio, lo butto”».

Quando un oggetto cade per terra, ciò che veramente fa la differenza è la diversa capacità di assorbire che ogni alimento possiede. Se prendiamo un würstel ed una foglia di insalata, sicuramente ad assorbire una maggiore quantità di batteri sarà proprio il würstel. La spiegazione è semplice e facile da capire. I due alimenti, come ovvio e logico che sia, sono molto diversi e quindi hanno proprietà altamente differenti.
La superficie di contatto del cibo con il suolo varia molto da caso in caso e per questo motivo i batteri assorbiti non saranno mai dello stesso numero. Questo però non è necessario da far sì che sia possibile considerare un cibo ancora ”mangiabile” e non.
Importante da spiegare è che il cibo che atterra su un punto potenzialmente più contaminato, come il pavimento, e vi rimane per un minuto prende su di sé più batteri e presenta un rischio maggiore.
Per citare un esempio estremo, credo che nessuno sarebbe tentato di invocare la regola dei cinque secondi se a cadere fosse nel water.
Traiamo delle conclusioni. Vale la pena di correre il rischio? Assolutamente no, evitate di prendere rischi inutili e gustatevi il rimanente cibo nel piatto.
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