Il CD, anche se oggigiorno è quasi completamente considerabile antiquato, è una tecnologia molto interessante e innovativa, per cui vale la pena capirne il funzionamento.
Come funzionano i CD?
Questi dischetti sono semplici pezzi di plastica policarbonata, di larghezza circa di 12 cm ed alto circa 1,2 millimetri. Quando si va a fare una masterizzazione, la plastica viene deformata con piccolissimi buchi, chiamati bumps, lungo una singola traccia a spirale, che inizia nel centro e finisce all’esterno del disco.
Quando si vanno a scrivere questi bumps, non si fa altro che andare a scrivere singoli bits di ogni byte, o (quando individua la superficie piatta e quindi la parte non deformata) e 1 (quando individua i bump) [se vuoi leggere di più su questi codici, premi qua –> Codice Binario].
Quando il disco viene inciso, viene ricoperto di uno strato di alluminio per proteggerlo.

Come si possono leggere questi bumps?
L’unico modo è utilizzare un macchinario apposito che riveli queste microscopiche deformazioni, il lettore CD.
Un CD drive è formato da tre componenti principali:
- Un motore, con il compito di far girare il disco ad una velocità altissima e costante
- Un laser ed una lente per poter leggere i bumps durante la rotazione del disco
- Un meccanismo che permetta al laser di muoversi tracciando la spirale sul disco
Il raggio laser quando passa sullo strato di policarbonato, riflette sullo strato di alluminio e va a colpire un sensore, un componente ottico, che è molto sensibile ai cambiamenti di luce e quindi in virtù di ciò, riesce a riconoscere la presenza di un bump.
Successivamente, sono state inventate delle nuove tipologie di CD:
- CD-R, registrabili, ovvero che concedono la possibilità di scriverci i file che più si desiderano, anche se però non concedono la possibilità di cancellarli.
- CD-RW, riscrivibili, al contrario dei registrabili, oltre al potere essere scritti possono essere anche riscritti e quindi sostituire i file sopra presenti.
I CD-R funzionano leggermente diversamente dai dischi normali, in quanto non vengono più deformati, ma usano una superficie metallica, che quando viene riscaldata da una luce di una particolare intensità e frequenza, diventa opaca e quindi non riflette più, in tal caso verrebbe letto come “1”.
I CD-RW, utilizzano un nuovo strato composto da vari materiali, che una volta riscaldato ad alte temperature, circa 600°, passa allo stato liquido e successivamente viene riportato a temperatura di circa 200° diventando nuovamente solidi.
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