Usare l’intelligenza artificiale per tradurre il pianto di un bambino

Capita spesso che i genitori associno il pianto di un bambino alla sua necessità di mangiare o dormire, ma non sempre ne sono sicuri. Per tale ragione è stata ideata una complessa applicazione basata su degli algoritmi di intelligenza artificiale, capaci di distinguere i vari segnali emessi dal neonato.

Questo progetto è nato dalla mente di Ariana Anderson della University of California Los Angeles (USA). La donna ha quattro figli e supportata dal suo team di ricerca, ha sviluppato ChatterBaby (chatterbaby.org), la quale applicazione è capace di segnalare in particolare quando il pianto è indice di malattia.

L’applicazione è in evoluzione e attualmente si basa su circa 2000 registrazioni, ma permette agli utenti di supportare lo sviluppo del progetto, mandando agli sviluppatori registrazioni della voce del proprio piccolo.


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