Voce della madre nel cervello dei figli

Il cervello dei bambini è particolarmente sintonizzato sulla frequenza di voce della madre, mentre nella fase adolescenziale si vive la realtà opposta. Questa fase di vita che tutti attraversano non è solo un dato di fatto, ma identifica una vera e propria ragione scientifica.

Perché gli adolescenti si allontanano dalle madri?

Mentre nei primi anni di vita, fino a circa i 12 anni, il nostro cervello risponde dando priorità di attenzione alla voce della madre, con l’entrata nella fase adolescenziale si vive l’esperienza opposta.

Il nostro cervello, per natura, vuole apprendere quante più informazioni possibili e questo spiega il cominciare a dare una maggiore attenzione a voci estranee.

Quanto detto fin ora non è un’ipotesi, bensì è stato provato scientificamente da Daniel Abrams della Stanford University School of Medicine. L’esperimento ha previsto l’analisi delle risposte del cervello di ragazzi tra i 7 e i 16 anni quando ascoltavano parole prive di significato; creando come unica variabile il suono della voce che poteva essere quello della madre oppure di un estraneo.

Per semplificare l’esperimento e per essere sicuri che l’attenzione fosse posta sulla voce, le parole utilizzate sono state: teebudieshawlt, keebudieshawlt e peebudieshawlt.

Voce della madre. Qual è l'effetto che produce la voce della madre sul cervello dei figli? Ha lo stesso effetto negli adolescenti?

Qual è l’effetto della voce della madre sul cervello?

Dall’esperimento si è evidenziato all’ascolto delle parole pronunciate dalla madre una particolare reazione di certe regioni del cervello – specialmente le regioni che individuano ricompense e prestano attenzione – nei bambini di età compresa tra i 7 e 12 anni. Si è osservato come queste aree rispondevano molto più intensamente che nel caso in cui la voce fosse quella di un estraneo.

Le stesse regioni cerebrali, invece, hanno mostrato una reazione opposta negli adolescenti; i quali mostravano più attenzione alla voce estranea. Il passaggio sembra avvenire nell’età compresa tra i 13 e 14 anni.

Cosa significano questi risultati?

Non è che l’adolescente smette di rispondere alla voce della madre, ma piuttosto trova più interessante qualcosa di non familiare; queste fonti diventano più gratificanti e degne di attenzione.

Questo risultato mostra esattamente quello che dovrebbe essere, Abrams sottolinea. Esplorare nuove situazioni è una fase fondamentale dell’adolescenza. “Quello che osserviamo dall’analisi di questi dati è puramente il riflesso di questo fenomeno.”

La voce porta con sé potenti segnali. Quando una ragazza nervosa ascolta la voce della propria madre, improvvisamente gli ormoni dello stress crollano – quanto la biologa antropologa Leslie Seltzer e colleghi dell’Università of Wisconsin-Madison hanno scoperto nel 2011 (SN: 8/12/11). Interessante è stato scoprire che lo stesso effetto non viene ottenuto quando lo stesso avviene per messaggi.

I risultati attuali supportano l’idea che il cervello riflette le necessità che arrivano con il tempo e l’esperienza, Seltzer afferma. “Come cresciamo, la nostra sopravvivenza dipende sempre meno dal supporto materno e sempre di più dal gruppo di persone con cui ci circondiamo”.


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Fonti di riferimento:

D. Abrams et al. A neurodevelopmental shift in reward circuitry from mother’s to nonfamilial voices in adolescenceJournal of Neuroscience. Published online April 28, 2022. doi: 10.1523/JNEUROSCI.2018-21.2022.

Moms talk, daughters’ hormones listen (sciencenews.org)

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